Martina Banozic è una giovane Textile and Surface Designer, entusiasta di sperimentare nuovi mercati e tecniche diverse.
Ambientha inizia a collaborare con Martina Banozic nel luglio 2019. Le sue prime proposte di design si ispirano all’Amazzonia e danno vita a un racconto contemporaneo di salvaguardia. La Vale do Javari dà il nome alle prime carte da parati di Martina Banozic realizzate in esclusiva per Ambientha: le enormi foglie della foresta avvolgono le popolazioni indigene, come segno di protezione dai contatti esterni.
Ambientha intervista Martina Banozic
Martina raccontaci qualcosa di te, quali sono le passioni alle quali non puoi fare a meno?
Vivo a Zagabria, in Croazia. Trascorro molto tempo con la mia famiglia e gli amici facendo escursioni, scoprendo la natura, nuovi posti e provando nuovo cibo. Per me è molto importante mantenere un buon equilibrio tra lavoro e vita privata. Adoro gli animali, al momento ho un gatto e un pastore belga, e direi che funziona!
C’è stato un particolare momento o avvenimento che ti ha spinta a scegliere il textile design come professione?
Ero alla fine del mio corso di laurea triennale. I miei studi si concentravano maggiormente sulla parte tecnica della lavorazione di tessuti e sul design industriale in generale. Così mi sono resa conto che il mio approccio era più artistico e grafico ed ho capito che i tessuti erano il mezzo perfetto per esprimermi al meglio. Ho iniziato a fare un po’ di ricerca e ho scoperto alcuni interessanti brand di moda, concentrati esclusivamente sulla stampa al momento della progettazione della loro collezione. Così ho deciso di seguire un master in textile design. Ho finalmente capito che aspetto potessero assumere i prodotti finiti e le diverse possibilità di stampa sui tessuti. Dalla moda fino agli interni. Ho iniziato a valutare questo cambiamento mentre lavoravo ai miei progetti studenteschi ed ho provato ad immaginare chi potessero essere i miei potenziali acquirenti.
Hai iniziato a lavorare per brand di accessori e poi hai deciso di esplorare il mondo del design di interni, cosa ti ha spinta a cambiare settore?
Dopo aver lavorato un anno per il brand sopra citato, esperienza molto interessante e creativa, mi sono resa conto di quanto il mio stile si fosse sviluppato e come fossi più affine al design, semplice e grafico. Così ho capito che il mio approccio era più focalizzato sul settore di interni, piuttosto che in quello del fashion o accessori. Lavoro ancora nel mercato del fashion e amo la varietà di stili che esso propone, ma dal punto di vista di una crescita personale e sperimentazione, l’interior design è la via più giusta.
Come prendono vita i tuoi design? In cosa consiste il tuo processo creativo?
Inizio sempre con degli schizzi, faccio un sacco di ricerca, annoto idee. Assomiglia quasi ad una ricetta alle volte. Dipende tutto dall’approccio. Se inizio a dipingere a mano, una volta rifiniti tutti gli elementi uso Photoshop per creare i pattern designs. Ma se qualcosa è più geometrico, o voglio realizzare effetti diversi, allora utilizzo programmi vettoriali.
Come descriveresti il tuo stile?
Semplice, efficace. Il colore è un elemento davvero importante nel mio processo.
Carta da parati Javari Daylight disegnata da Martina Banozic
Mi sono ispirata alla tecnica del collage di Matisse. Volevo creare qualcosa di astratto, che avesse come linguaggio principale il colore.
Le playlist musicali di Ambientha nascono come accompagnamento musicale degli ambienti nei quali vengono inseriti i nostri prodotti. Quale brano ti sembra più adatto per accompagnare la carta da parati Javari Daylight che hai disegnato?
Emancipator, Nevergreen.
Salutiamoci così, quali sono i tuoi sogni artistici per il futuro?
Sarebbe interessante vedere alcuni dei miei design proiettati in oggetti 3D come pannelli, piastrelle o utilizzare materiali diversi dalla carta o tela. Sono curiosa a riguardo.
Andrea Tarella inizia la sua carriera realizzando libri illustrati per scuole e bambini, proseguendo poi con diverse collaborazioni con brand internazionali e grandi nomi della moda.
La casa, punto di riferimento e punto di partenza. In questi giorni così duri è luogo di protezione, per noi e per gli altri. Ci hanno chiesto di restare a casa e insieme abbiamo risposto “andrà tutto bene”. Così, con questo articolo scritto direttamente dal soggiorno di casa, raccogliamo gli angoli del cuore delle case italiane. Le testimonianze di persone appassionate, forse impaurite, ma coraggiose. Noi e voi, #acasamavicini.
Dai murales, anche decorativi all’interno di abitazioni, inizia a sperimentare un nuovo metodo di lavoro: manuale e digitale. La sua prima carta da parati è Fate Line, sofisticata e accogliente, ispirata alla profonda connessione tra uomo e natura nasce dalla sovrapposizione di una foglia sulla mano…
L’uso audace del colore e delle forme architettoniche: uno sguardo al design di Martina Banozic
Martina Banozic è una giovane Textile and Surface Designer, entusiasta di sperimentare nuovi mercati e tecniche diverse.
Ambientha inizia a collaborare con Martina Banozic nel luglio 2019. Le sue prime proposte di design si ispirano all’Amazzonia e danno vita a un racconto contemporaneo di salvaguardia. La Vale do Javari dà il nome alle prime carte da parati di Martina Banozic realizzate in esclusiva per Ambientha: le enormi foglie della foresta avvolgono le popolazioni indigene, come segno di protezione dai contatti esterni.
Ambientha intervista Martina Banozic
Martina raccontaci qualcosa di te, quali sono le passioni alle quali non puoi fare a meno?
Vivo a Zagabria, in Croazia. Trascorro molto tempo con la mia famiglia e gli amici facendo escursioni, scoprendo la natura, nuovi posti e provando nuovo cibo. Per me è molto importante mantenere un buon equilibrio tra lavoro e vita privata. Adoro gli animali, al momento ho un gatto e un pastore belga, e direi che funziona!
C’è stato un particolare momento o avvenimento che ti ha spinta a scegliere il textile design come professione?
Ero alla fine del mio corso di laurea triennale. I miei studi si concentravano maggiormente sulla parte tecnica della lavorazione di tessuti e sul design industriale in generale. Così mi sono resa conto che il mio approccio era più artistico e grafico ed ho capito che i tessuti erano il mezzo perfetto per esprimermi al meglio. Ho iniziato a fare un po’ di ricerca e ho scoperto alcuni interessanti brand di moda, concentrati esclusivamente sulla stampa al momento della progettazione della loro collezione. Così ho deciso di seguire un master in textile design. Ho finalmente capito che aspetto potessero assumere i prodotti finiti e le diverse possibilità di stampa sui tessuti. Dalla moda fino agli interni. Ho iniziato a valutare questo cambiamento mentre lavoravo ai miei progetti studenteschi ed ho provato ad immaginare chi potessero essere i miei potenziali acquirenti.
Hai iniziato a lavorare per brand di accessori e poi hai deciso di esplorare il mondo del design di interni, cosa ti ha spinta a cambiare settore?
Dopo aver lavorato un anno per il brand sopra citato, esperienza molto interessante e creativa, mi sono resa conto di quanto il mio stile si fosse sviluppato e come fossi più affine al design, semplice e grafico. Così ho capito che il mio approccio era più focalizzato sul settore di interni, piuttosto che in quello del fashion o accessori. Lavoro ancora nel mercato del fashion e amo la varietà di stili che esso propone, ma dal punto di vista di una crescita personale e sperimentazione, l’interior design è la via più giusta.
Come prendono vita i tuoi design? In cosa consiste il tuo processo creativo?
Inizio sempre con degli schizzi, faccio un sacco di ricerca, annoto idee. Assomiglia quasi ad una ricetta alle volte. Dipende tutto dall’approccio. Se inizio a dipingere a mano, una volta rifiniti tutti gli elementi uso Photoshop per creare i pattern designs. Ma se qualcosa è più geometrico, o voglio realizzare effetti diversi, allora utilizzo programmi vettoriali.
Come descriveresti il tuo stile?
Semplice, efficace. Il colore è un elemento davvero importante nel mio processo.
A cosa ti sei ispirata per realizzare il design Javari Daylight? E le sue varianti cromatiche Javari Midnight e Javari Dawn?
Mi sono ispirata alla tecnica del collage di Matisse. Volevo creare qualcosa di astratto, che avesse come linguaggio principale il colore.
Le playlist musicali di Ambientha nascono come accompagnamento musicale degli ambienti nei quali vengono inseriti i nostri prodotti. Quale brano ti sembra più adatto per accompagnare la carta da parati Javari Daylight che hai disegnato?
Emancipator, Nevergreen.
Salutiamoci così, quali sono i tuoi sogni artistici per il futuro?
Sarebbe interessante vedere alcuni dei miei design proiettati in oggetti 3D come pannelli, piastrelle o utilizzare materiali diversi dalla carta o tela. Sono curiosa a riguardo.
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