La sostenibilità è una tendenza che, ormai da alcuni anni, attraversa trasversalmente il mondo della progettazione, dell’arredamento e più in generale del design. Da un lato le aziende sono chiamate a sviluppare nuovi prodotti e processi per promuovere la sostenibilità nella produzione e, di conseguenza, indurre i consumatori a scelte ragionate da un punto di vista ecologico; dall’altro sono proprio questi ultimi a mostrarsi sempre più sensibili al tema. Tra questi due attori si collocano professionisti come architetti e designer, fondamentali per recepire i trend del mercato e indirizzare tanto i produttori quanto i consumatori. Ma che cosa significa sostenibilità in un progetto di design?
Cosa significa applicare a un progetto la sostenibilità
La progettazione sostenibile ha come scopo quello di ridurre gli impatti negativi sull’ambiente, sul comfort e quindi sul benessere di chi abita gli spazi, siano essi case, uffici o negozi. Gli obiettivi di base della sostenibilità applicata al design sono escludere sempre più dai progetti l’uso di risorse non rinnovabili, limitare al minimo gli sprechi e creare ambienti sani e produttivi. Il design della sostenibilità (codificato in numerosi studi come DfS, Design for Sustainability) è un approccio che punta a progettare un ambiente come uno spazio di benessere appositamente studiato per le persone che lo abitano, mettendo al centro l’uso di prodotti personalizzati e soluzioni rispettose dell’ambiente.
La sostenibilità ambientale, infatti, riguarda anche gli aspetti industriali legati alla produzione: dalla necessità di privilegiare materiali ecologici, che possono essere utilizzati per un lungo periodo senza degradarsi né perdere le caratteristiche di efficienza, al considerare un oggetto di design sostenibile solo se lo anche la filiera in cui esso è incluso. Inoltre, non è sufficiente che un prodotto sia ecologico: l’aspirazione è fare sì che questo sia accessibile alla maggioranza della popolazione e non diventi un bene di lusso riservato a pochi.
I materiali ideali per un progetto all’insegna della sostenibilità
Legno, bambù, sughero, juta: sono numerosi, ormai, gli architetti che utilizzano materiali sostenibili per progetti innovativi all’insegna della consapevolezza ambientale. Tra gli esempi più efficaci c’è l’uso del legno nella bioedilizia, di recente spinto sino a nuove frontiere da architetti come Piet Hien e Chris Precht che lo hanno eletto elemento ideale per grattacieli e architetture futuristiche. O, ancora, il vietnamita Vo Trong Nghia che utilizza il bambù in molti progetti, definendolo acciaio verde ovvero il materiale su cui scommettere nei prossimi anni. Fino a imprese “estreme”, come l’architettura di terra e fango di Auroville Design Consultants o i materiali di scarto utilizzati da Michael Reynolds.
L’uso di materiali eco-compatibili ed ecologici per realizzare mobili, rivestimenti, carte da parati su misura è al centro del dibattito sul design della sostenibilità anche per quanto riguarda l’interior design. In particolare, è facile chiedersi: cosa rende un materiale sostenibile? Uno degli aspetti principali è che esso sia naturalmente biodegradabile, facile da riutilizzare e riciclabile. Il riciclo, però, come sappiamo è l’ultimo passaggio quando si tratta del ciclo di vita di un materiale: un aspetto più importante da considerare, oggi, è che questo duri nel tempo. Ecco perché un’ulteriore caratteristica che i materiali devono avere per dirsi sostenibili è la longevità: creare prodotti esteticamente senza tempo, altamente durevoli, in grado di mantenere il loro valore nel tempo, fa sì che questi non debbano essere facilmente sostituiti e, anche laddove si decida di cambiarli, la loro resistenza li rende adatti a essere rivenduti, scambiati o regalati.
Biofilia e sostenibilità
Letteralmente, il termine biofilia si traduce dal greco con “amore per la vita/gli esseri viventi”: è stato utilizzato per la prima volta dallo psicoanalista statunitense Erich Fromm in The Anatomy of Human Destructiveness (1973), che ha descritto la biofilia come “l’amore appassionato della vita e di tutto ciò che è vivo.” In seguito questa parola è stata utilizzata dal biologo americano Edward O. Wilson nel suo lavoroBiophilia (1984), come la tendenza degli esseri umani a concentrarsi e ad affiliarsi con la natura e con altre forme di vita. Che cos’è, quindi, la biofilia? Intesa come progettazione biofilica, ha l’obiettivo di creare edifici e ambienti piacevoli per le persone che li abitano, fondendo l’umano e la natura.
Carta da parati Aralia Sand by Vittoria Ostini
Non stupisce che si senta spesso parlare di biofilia in connessione con l’idea di sostenibilità in architettura e nel design di interni: il design biofilico si concentra su quegli aspetti del mondo naturale che contribuiscono alla salute umana. Dal momento che l’interior design abbraccia diversi aspetti del vivere umano, la biofilia si applica nello scegliere materiali da costruzione ecologici e naturali, privilegiando colori naturali e decorazioni luminose o ispirate alla natura, disponendo mobili e arredi secondo un orientamento che assecondi il ritmo del vivere umano, valorizzando l’illuminazione naturale e lavorando sul benessere termoacustico. Soprattutto nel post pandemia si è manifestata l’importanza di un approccio biofilico nell’architettura e nel design: i nuovi edifici che sorgono nelle nostre città, dagli immobili residenziali agli uffici sedi delle grande aziende, includono ormai di regola elementi naturali e piante, esaltano la luce e sono studiati per favorire il benessere della persona.
Uno spazio in cui promuovere progetti sostenibili: Decor Lab
Da tutti gli elementi che abbiamo delineato emerge come un progetto di design sostenibile vada inevitabilmente concepito ad hoc a seconda della situazione o del committente (sia esso un privato o una realtà contract): la personalizzazione e la scelta di servizi su misura, quindi, sono gli aspetti principali da tenere a mente. In quest’ottica è fondamentale il ruolo dei progettisti, con cui le aziende produttrici devono sempre più collaborare al fine di offrire al mercato prodotti innovativi e soluzioni per tutte le esigenze.
Sturm MilanoSturm Milano
Per questo scopo Ambientha è partner di Decor Lab, spazio che ha fatto della personalizzazione il suo punto di forza. Insieme ad altri partner, con cui condivide l’attenzione alle tematiche di sostenibilità e innovazione (come Diatecx, che prosegue la strada di una produzione industriale sostenibile attraverso l’uso di rinnovabili, o Sturm Milano, che produce pezzi di design riciclabili, atossici e resistenti), Ambientha ha l’occasione di incontrare in questo spazio architetti, designer e progettisti a cui raccontare i suoi prodotti e dai quali ricevere suggestioni e richieste per soluzioni personalizzate.
La casa di Ambientha, durante il Fuorisalone 2022, sarà un nuovo spazio, firmato dallo studio Matteo Thun & Partners e costruito su un’area ex industriale, Tortona 37, che si pone al centro della Milano Design Week.
Il Made in Italy come l’arte, senza confini. “No boundaries” a Doha racconta lo scioglimento di tutte le barriere e le distanze attraverso il contatto tra pratiche artistiche lontane, che nelle opere di Caterina Varchetta comunicano tra loro e danno vita ad un viaggio emozionante non convenzionale.
Il progetto di valorizzazione territoriale Per filo e per segno ci conduce in un percorso attraverso epoche, stili e interpretazioni diverse del segno camuno. La mostra nutre la nostra curiosità con pannelli ricchi di dettagli, graphic design a cura di Ambientha, per una completa immersione nei design: dallo studio del colore, le immagini originali delle sfilate, i disegni degli abiti, fino alla spiegazione della tecnica utilizzata.
La sostenibilità nella decorazione d’interni
La sostenibilità è una tendenza che, ormai da alcuni anni, attraversa trasversalmente il mondo della progettazione, dell’arredamento e più in generale del design. Da un lato le aziende sono chiamate a sviluppare nuovi prodotti e processi per promuovere la sostenibilità nella produzione e, di conseguenza, indurre i consumatori a scelte ragionate da un punto di vista ecologico; dall’altro sono proprio questi ultimi a mostrarsi sempre più sensibili al tema. Tra questi due attori si collocano professionisti come architetti e designer, fondamentali per recepire i trend del mercato e indirizzare tanto i produttori quanto i consumatori. Ma che cosa significa sostenibilità in un progetto di design?
Cosa significa applicare a un progetto la sostenibilità
La progettazione sostenibile ha come scopo quello di ridurre gli impatti negativi sull’ambiente, sul comfort e quindi sul benessere di chi abita gli spazi, siano essi case, uffici o negozi. Gli obiettivi di base della sostenibilità applicata al design sono escludere sempre più dai progetti l’uso di risorse non rinnovabili, limitare al minimo gli sprechi e creare ambienti sani e produttivi. Il design della sostenibilità (codificato in numerosi studi come DfS, Design for Sustainability) è un approccio che punta a progettare un ambiente come uno spazio di benessere appositamente studiato per le persone che lo abitano, mettendo al centro l’uso di prodotti personalizzati e soluzioni rispettose dell’ambiente.
La sostenibilità ambientale, infatti, riguarda anche gli aspetti industriali legati alla produzione: dalla necessità di privilegiare materiali ecologici, che possono essere utilizzati per un lungo periodo senza degradarsi né perdere le caratteristiche di efficienza, al considerare un oggetto di design sostenibile solo se lo anche la filiera in cui esso è incluso. Inoltre, non è sufficiente che un prodotto sia ecologico: l’aspirazione è fare sì che questo sia accessibile alla maggioranza della popolazione e non diventi un bene di lusso riservato a pochi.
I materiali ideali per un progetto all’insegna della sostenibilità
Legno, bambù, sughero, juta: sono numerosi, ormai, gli architetti che utilizzano materiali sostenibili per progetti innovativi all’insegna della consapevolezza ambientale. Tra gli esempi più efficaci c’è l’uso del legno nella bioedilizia, di recente spinto sino a nuove frontiere da architetti come Piet Hien e Chris Precht che lo hanno eletto elemento ideale per grattacieli e architetture futuristiche. O, ancora, il vietnamita Vo Trong Nghia che utilizza il bambù in molti progetti, definendolo acciaio verde ovvero il materiale su cui scommettere nei prossimi anni. Fino a imprese “estreme”, come l’architettura di terra e fango di Auroville Design Consultants o i materiali di scarto utilizzati da Michael Reynolds.
L’uso di materiali eco-compatibili ed ecologici per realizzare mobili, rivestimenti, carte da parati su misura è al centro del dibattito sul design della sostenibilità anche per quanto riguarda l’interior design. In particolare, è facile chiedersi: cosa rende un materiale sostenibile? Uno degli aspetti principali è che esso sia naturalmente biodegradabile, facile da riutilizzare e riciclabile. Il riciclo, però, come sappiamo è l’ultimo passaggio quando si tratta del ciclo di vita di un materiale: un aspetto più importante da considerare, oggi, è che questo duri nel tempo. Ecco perché un’ulteriore caratteristica che i materiali devono avere per dirsi sostenibili è la longevità: creare prodotti esteticamente senza tempo, altamente durevoli, in grado di mantenere il loro valore nel tempo, fa sì che questi non debbano essere facilmente sostituiti e, anche laddove si decida di cambiarli, la loro resistenza li rende adatti a essere rivenduti, scambiati o regalati.
Biofilia e sostenibilità
Letteralmente, il termine biofilia si traduce dal greco con “amore per la vita/gli esseri viventi”: è stato utilizzato per la prima volta dallo psicoanalista statunitense Erich Fromm in The Anatomy of Human Destructiveness (1973), che ha descritto la biofilia come “l’amore appassionato della vita e di tutto ciò che è vivo.” In seguito questa parola è stata utilizzata dal biologo americano Edward O. Wilson nel suo lavoro Biophilia (1984), come la tendenza degli esseri umani a concentrarsi e ad affiliarsi con la natura e con altre forme di vita. Che cos’è, quindi, la biofilia? Intesa come progettazione biofilica, ha l’obiettivo di creare edifici e ambienti piacevoli per le persone che li abitano, fondendo l’umano e la natura.
Non stupisce che si senta spesso parlare di biofilia in connessione con l’idea di sostenibilità in architettura e nel design di interni: il design biofilico si concentra su quegli aspetti del mondo naturale che contribuiscono alla salute umana. Dal momento che l’interior design abbraccia diversi aspetti del vivere umano, la biofilia si applica nello scegliere materiali da costruzione ecologici e naturali, privilegiando colori naturali e decorazioni luminose o ispirate alla natura, disponendo mobili e arredi secondo un orientamento che assecondi il ritmo del vivere umano, valorizzando l’illuminazione naturale e lavorando sul benessere termoacustico. Soprattutto nel post pandemia si è manifestata l’importanza di un approccio biofilico nell’architettura e nel design: i nuovi edifici che sorgono nelle nostre città, dagli immobili residenziali agli uffici sedi delle grande aziende, includono ormai di regola elementi naturali e piante, esaltano la luce e sono studiati per favorire il benessere della persona.
Uno spazio in cui promuovere progetti sostenibili: Decor Lab
Da tutti gli elementi che abbiamo delineato emerge come un progetto di design sostenibile vada inevitabilmente concepito ad hoc a seconda della situazione o del committente (sia esso un privato o una realtà contract): la personalizzazione e la scelta di servizi su misura, quindi, sono gli aspetti principali da tenere a mente. In quest’ottica è fondamentale il ruolo dei progettisti, con cui le aziende produttrici devono sempre più collaborare al fine di offrire al mercato prodotti innovativi e soluzioni per tutte le esigenze.
Per questo scopo Ambientha è partner di Decor Lab, spazio che ha fatto della personalizzazione il suo punto di forza. Insieme ad altri partner, con cui condivide l’attenzione alle tematiche di sostenibilità e innovazione (come Diatecx, che prosegue la strada di una produzione industriale sostenibile attraverso l’uso di rinnovabili, o Sturm Milano, che produce pezzi di design riciclabili, atossici e resistenti), Ambientha ha l’occasione di incontrare in questo spazio architetti, designer e progettisti a cui raccontare i suoi prodotti e dai quali ricevere suggestioni e richieste per soluzioni personalizzate.
1 replies to “La sostenibilità nella decorazione d’interni”
Pingback: La sostenibilità incontra la decorazione d'interni - Decor Lab
Comments are closed.
Related Posts
Fuorisalone 2022: Ambientha partecipa a “Decorazione senza limiti”, evento organizzato da Decor Lab
La casa di Ambientha, durante il Fuorisalone 2022, sarà un nuovo spazio, firmato dallo studio Matteo Thun & Partners e costruito su un’area ex industriale, Tortona 37, che si pone al centro della Milano Design Week.
Splende il sole su Milano: il successo del Fuorisalone 2024 per immagini, numeri e parole by Ambientha
La settimana del design più conosciuta al mondo si conclude con un successo senza precedenti. Ecco gli highlights del Fuorisalone 2024!
Il Made in Italy senza confini. Con “No boundaries” il Qatar diventa la tela di Caterina Varchetta.
Il Made in Italy come l’arte, senza confini. “No boundaries” a Doha racconta lo scioglimento di tutte le barriere e le distanze attraverso il contatto tra pratiche artistiche lontane, che nelle opere di Caterina Varchetta comunicano tra loro e danno vita ad un viaggio emozionante non convenzionale.
Per filo e per segno, la lana si intreccia con le incisioni rupestri per raccontare l’unicità artistica della Valle Camonica
Il progetto di valorizzazione territoriale Per filo e per segno ci conduce in un percorso attraverso epoche, stili e interpretazioni diverse del segno camuno. La mostra nutre la nostra curiosità con pannelli ricchi di dettagli, graphic design a cura di Ambientha, per una completa immersione nei design: dallo studio del colore, le immagini originali delle sfilate, i disegni degli abiti, fino alla spiegazione della tecnica utilizzata.